Le opportunità dell’istituto scolastico

SC_homeLa nostra scuola pubblica è del cantone e dei comuni, ai quali sono affidate in modo particolare la scuola dell’infanzia e la scuola elementare. I politici locali, le famiglie e la popolazione in generale sono quindi molto sensibili nei confronti dei temi che toccano le scuole comunali. Non fanno certo eccezione le Terre di Pedemonte, dove anzi l’interesse si è ravvivato nell’attuale momento politico che precede la costituzione formale del nuovo Comune. Infatti, l’aggregazione comporta anche modifiche più o meno incisive all’ordinamento scolastico, basti pensare, nel nostro caso, al passaggio da più istituti a uno solo. Un tentativo di unificare gli istituti scolastici di tutto il circolo della Melezza era già stato fatto alcuni anni fa, ma era fallito a causa di incomprensioni e di timori derivanti da presunte incidenze finanziarie. Ora l’istituto unico sarà ben presto una realtà, comprenderà tre sedi di scuola dell’infanzia e altrettante di scuola elementare e disporrà di spazi sufficienti per costituire classi omogenee con un numero di allievi contenuto. Sarà importante disporre di strutture moderne per le materie speciali, in primo luogo una palestra degna di tale nome, che la popolazione tutta attende da lungo tempo e che figura tra gli investimenti prioritari del nuovo comune. Non da ultimo occorrerà adeguare la scuola alle nuove tecnologie, senza anticipare i tempi ma coinvolgendo gli attori dell’istituto. Con l’istituzione di una direzione con mansioni amministrative e pedagogiche sarà poi possibile (magari in collaborazione con i comuni vicini) non solo eliminare finalmente una disparità che oggi penalizza i piccoli comuni rispetto ai centri, ma soprattutto consentire lo sviluppo dei progetti d’istituto concernenti l’insegnamento in senso stretto come pure le relazioni con l’esterno.

Di questo e di altri temi (mense, doposcuola, trasporti) si è parlato in una ben frequentata serata pubblica organizzata dal gruppo “Libertà Solidarietà Ambiente” con la partecipazione del consigliere di Stato socialista Manuele Bertoli che ha ampiamente illustrato i suoi progetti per la scuola dell’obbligo. Oltre alla generalizzazione delle direzioni si propone pure la diminuzione del numero massimo di allievi per classe da 25 a 22, una riforma che purtroppo viene osteggiata in modo più o meno esplicito dai partiti di centrodestra.

Tutti concordano sul principio che la formazione dei nostri giovani è un compito prioritario degli enti pubblici e che le risorse finanziarie destinate alla scuola sono un investimento piuttosto che una spesa, ma poi i buoni propositi vanno mantenuti. Invece, almeno in ambito cantonale, da parte dei sostenitori degli sgravi fiscali e del “meno stato” la scuola è un settore dove si può risparmiare sulla spesa pubblica. Tornando alla realtà locale ritengo che una buona formazione inizia dalle scuole comunali e quindi il nostro istituto dovrà beneficiare dei necessari investimenti, con il sostegno di tutti.

Francesco Cavalli, Libertà Solidarietà Ambiente e deputato PS

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