A che gioco stiamo giocando?

Questa la presa di posizione del nostro gruppo poltico sulla questione del moltiplicatore comunale d’imposta per l’anno 2013, negli ormai ex-Comuni delle Terre di Pedemonte.

Siamo alla vigilia della nascita del nuovo Comune delle Terre di Pedemonte, per il quale lo studio di aggregazione ipotizzava un moltiplicatore d’imposta iniziale del 90%.

E’ quindi con rammarico che abbiamo appreso della proposta del Municipio di Verscio di abbassare, per l’anno in corso, il proprio moltiplicatore dal 90 al 75%, e della decisione del Consiglio Comunale di Tegna di mantenere al medesimo livello quello, molto più “politico” che “aritmetico”, del proprio Comune.

Quale gruppo politico nato per promuovere le idee dell’area progressista nel nuovo Comune delle Terre di Pedemonte, non possiamo che reagire in modo critico di fronte a questo “balletto delle cifre” sul moltiplicatore d’imposta di Comuni che, di fatto, nel 2013 non esisteranno più: crediamo che la gestione della cosa pubblica richieda una visione dell’evoluzione della situazione finanziaria a medio termine, non ristretta a un immediato tornaconto; e non possiamo condividere un modo d’agire così palesemente orientato al passato piuttosto che al nostro futuro prossimo.

Il Comune che sta per nascere, non ha infatti nessun bisogno di questa “battaglia dei moltiplicatori”, il cui unico risultato sarà quello di indebolirlo su più fronti:

  • alimentando inutili polemiche e risentimenti;
  • creando in partenza ingiuste disparità fra i propri cittadini;
  • privandolo di importanti risorse finanziarie, indispensabili per quei servizi e progetti che vengono da tutti volentieri difesi e sbandierati in sede di campagna elettorale.

La situazione venutasi a creare – che certamente, in questo particolare periodo, non mancherà di creare imbarazzo ai consiglieri comunali di Verscio che si trovano confrontati con una delicata decisione da prendere – ben dimostra come sarebbe stato molto più opportuno delegare la competenza di decidere sul moltiplicatore 2013 alle Autorità del nuovo Comune.

Quanto al regalo offerto a una parte di cittadini (e elettori) – che peraltro, come ogni forma di sgravio fiscale lineare, favorisce prevalentemente le fasce più benestanti della popolazione – riteniamo si tratti di una classica “polpetta avvelenata”: le centinaia di migliaia di franchi che verranno a mancare, andranno infatti recuperate in futuro. In altre parole, ciò che risparmiamo ora lo pagheremo nei prossimi anni, quando il moltiplicatore d’imposta dovrà necessariamente essere rialzato per far fronte agli impegni del nuovo Comune.

Non siamo certo contrari a misure di riduzione del carico fiscale, ma solo se esse sono realisticamente compatibili con una corretta gestione dell’ente pubblico e dei servizi offerti ai cittadini. Potrà forse essere il caso in futuro, quando la situazione finanziaria e organizzativa del nuovo Comune sarà consolidata, ma non lo è certamente ora.

Risulta poi paradossale che, dopo esserci tanto lamentati per l’insufficienza del contributo cantonale al nostro progetto aggregativo, ci priviamo da soli delle risorse necessarie per realizzarlo. Non solo in termini di entrate fiscali, ma, addirittura, anche in termini di contributi cantonali medesimi: la riduzione al 75% del moltiplicatore comunale di Verscio rischierebbe infatti di avere pesanti conseguenze sul contributo di livellamento di cui beneficerà il nuovo Comune. Oltre il danno la beffa, insomma.

In occasione di un matrimonio, gli sposi non dovrebbero scialacquare i loro averi la sera dell’addio al celibato, per poi restare senza le risorse per arredare la loro casa e crescere la propria famiglia. Ci auguriamo, dunque, che gli amministratori del nuovo Comune sappiano voltare decisamente pagina, lavorando con responsabilità per il bene di tutti i cittadini delle Terre di Pedemonte.

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